La vena classicistica, che fa il suo ingresso nella Manifattura Ginori fin dai primi anni di attività, trova continuità nelle creazioni di Gio Ponti e in particolare in alcuni decori che la richiamano esplicitamente, perfino nella denominazione: L’Amore dell’Antichità, La Passeggiata archeologica, La Conversazione classica e La Casa degli Efebi. La prima rappresentazione de La Conversazione classica è elaborata come decoro di urne e di ciste in porcellana, con inserzioni di oro che ne esaltano il candore, per essere presentata alle esposizioni di Monza e di Parigi del 1925. Nell’articolata composizione, con soggetti d’ispirazione antiquaria, mutuati attraverso i repertori a stampa, confluirono anche elementi decorativi tratti da La Passeggiata archeologica, ideata da Ponti nel 1923. Ne La Conversazione classica le figure allegoriche, alludenti alle Arti e tradotte in stile Déco, si muovono su una pavimentazione, impreziosita da simboli dell’antichità, con fughe prospettiche che conferiscono dinamismo alla composizione. Ad accompagnare la loro cadenzata disposizione nello spazio pittorico, elementi di derivazione archeologica come obelischi, vasi e rovine si alternano a rivisitazioni delle pitture pompeiane, con putti colti in atteggiamenti ludici. Nel 1925 Ponti trasferisce tutti i soggetti che costituiscono questo decoro su un grande orcio in maiolica da dove alcuni vengono isolati per adornare vasi ovali e boli. Le riedizioni qui presentate, fedeli agli originali di Gio Ponti, ne costituiscono un esempio: le figure si stagliano su fondi in blu cobalto, nel caso del putto che scherza con il cane, o in un rosso vagamente simile a quello pompeiano, per quanto riguarda le figure semi sdraiate.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.